Anti-Stalking

Mar 15, 2015 | Vittimologia

“Ogni respiro che fai
Ogni movimento che fai
Ogni legame che rompi
Ogni passo che fai
Io ti guardo…
Non lo capisci?
Tu appartieni a me
Quanto duole il mio povero cuore
ad ogni passo che fai”
Every Breath You Take, The Police

Alcuni comportamenti come telefonate, sms, e-mail, “visite a sorpresa” e perfino l’invio di fiori o regali, possono essere graditi segni di affetto che, tuttavia a volte, possono trasformarsi in vere e proprie forme di persecuzione in grado di limitare la libertà di una persona e di violare la sua privacy, giungendo perfino a spaventare chi ne è destinatario suo malgrado.

A diventare “molestatore assillante” o “stalker” può essere una persona conosciuta con cui si aveva qualche tipo di relazione o perfino uno sconosciuto, con cui ci si è scontrati anche solo per caso, magari per motivi di lavoro.

Inseguimento, molestia, persecuzione.

Inseguimento, molestia e persecuzione possono manifestarsi sotto innumerevoli forme.

Esse possono essere qualcosa di sporadico oppure possono essere insistenti manifestazioni di un fenomeno psicologico e sociale conosciuto soprattutto con il nome di “stalking”, ma chiamato anche “sindrome del molestatore assillante” , “inseguimento ossessivo” o anche obsessional following. La terminologia più comune, quella di “stalking”, è stata coniata con la finalità di raffigurare simbolicamente, con un termine in lingua inglese che significa “appostarsi”, l’atteggiamento di chi mette in atto molestie assillanti e per questo viene definito “stalker”.

Il “molestatore assillante” manifesta, infatti, un complesso insieme di comportamenti che vengono ben racchiusi sinteticamente dall’espressione “fare la posta” che comprende l’aspettare, l’inseguire, il raccogliere informazioni sulla “vittima” e sui suoi movimenti, comportamenti che sono quasi sempre “tipici” di tutti gli stalkers, al di là delle differenze rilevate di situazione in situazione.

 

COME DIFENDERSI (8 REGOLE PRINCIPALI):

1 – Chiarire allo stalker di non avere più nessuna intenzione di proseguire alcun tipo di relazione/rapporto con lui/lei.

2 – Ignorare le telefonate, sms, e-mail dello stalker; ogni comunicazione, anche negativa, viene interpretata erroneamente. Può essere utile in molti casi acquistare una seconda scheda telefonica.

3 – Evitare un ultimo incontro con lo stalker, nonostante le numerose suppliche.

4 – Studiare un piano di sicurezza che consenta di sentirsi sicuri, facendo una lista di numeri utili, fornendo ad amici, familiari e colleghi informazioni sulla situazione.

5 – Adottare altre misure preventive per tutelare la privacy e la sicurezza.

6 – Evitare di cercare tra amici e parenti dei possibili mediatori tra voi e lo stalker, non faranno altro che alimentare le fantasie distorte del persecutore e fornirgli involontariamente altre informazioni.

7 – Tenere un diario nel quale annotare tutti i tentativi di contatto e/o avvicinamento dello stalker e le relative emozioni provate.

8 – Prendere contatti con le Forze dell’Ordine e con i servizi del territorio (Centri Antiviolenza) che forniscono assistenza legale e psicologica.

Anti-Stalking: come difendersi. Le 8 regole principali.

Articolo a cura della Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Sara Garibaldi.
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